"L' età fragile" di Donatella di Pietrantonio

 L'età fragile di Donatelle Pietrantonio edito dalla casa editrice Einaudi.

"Non esiste una morte naturale: di ciò che avviene all'uomo, nulla è mai naturale, poichè la sua presenza mette in questione il mondo."

Questo romanzo è dedicato a tutte le sopravvissute e racconta l'età fragile come una dimensione irriducibile dell'umano, esposto alle proprie cadute e alle perdite che la vita e i traumi di essa ci infliggono.

Il disordine che trovo al mattino mi ricorda che non sono più sola e che Amanda e tornata...

Con la sua scrittura, la scrittrice ci porta dentro una storia che nel reale rappresenta i rapporti fra genitori e figli e la complessa convivialità dei sentimenti lungo le varie età della vita. In questo racconto vediamo in primo piano desideri mai espressi, omissioni e solidarietà, che mostra come bisogna occuparsi della sofferenza per liberare il proprio divenire.

Milano o niente. Così diceva del suo futuro. Niente era il paese, restare. Milano la città dove la vita le sarebbe accaduta davvero...

Così l'aveva guardata partire, pensando che avrebbe scoperto un pò del mondo che a lei non era riuscito di affrontare. Ma ora Amanda è tornata. Spenta. La sospensione della pandemia suona solo incidentale in quella chiusura imbelle, svuotata. Lucia non sa come approcciare il silenzio della figlia, a quella sua confusione e a quella sua voglia di non approcciarsi al da farsi della vita, fanno s che la convivenza tra madre e figlia diventa a tratti nervosa.

Mio padre mi chiede di accompagnarlo nel suo ultimo tratto, insiste che prenda quel terreno. A mia figlia evo restituire il mondo...

Il Dente del Lupo, un possedimento di famiglia che molti anni prima era stato luogo di un fatto di cronaca che ha tenuto al centro della cronaca nera l'intero paese. Un morso feroce come quello di un animale inferocito acceca il paese, un effetto doloroso che tiene in silenzio ma che ora attraverso il padre di Amanda la moglie Lucia e costretta a ripensare.

Violenza, colpa, segreto ostacola il nostro vivere, e il vivere di tanti ragazzi. Ognuno di noi ha avuto un'età fragile.

A un certo punto la vita accelera. Dopo resta tutto fissato a un'immagine, un suono del momento. Si torna sempre li... Da allora ogni momento delle nostre vite sarebbe caduto in un prima o in un dopo, non c'era nemmeno bisogno di nominarlo, il fatto...

Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto e da tutti, anche a costo di soffocare la sua vita. Lucia si incolpa quando la figlia Amanda viene scippata a Milano. Si senti in colpa di non essere subito corsa da lei, ma lo aveva fatto per il rispetto della sua libertà.

La vita segreta dei figli. Sappiamo che esiste, ma non siamo mai pronti a toccarla. Restano per sempre angeli senza sesso nel chiuso delle nostre teste. Indifferenziati, mai del tutto partoriti...

A volte il tempo decide di tornare indietro sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono .

A me non era successo niente. Ero stata colpita, come tutti, ma non di persona. E la mia amica era sopravvissuta. Eppure avevo perso la forza, i nervi si erano spezzati, azzerata la volontà...

Il romanzo riporta una forma molto intensa. Al centro della scena una terra abbandonata dove sembra raffigurare paesaggi interni nei personaggi. La terra aspra, che chiama alla violenza che si prova e si riprova a dimenticare. Non si può dimenticare del tutto le ferite di un tempo trascorso, ma possiamo fare i conti con i cambiamenti prendendoci cura delle nostre paure e delle nostre fragilità cosi da vivere una vita più libera.

Non esiste un'età senza fragilità e senza paura. Siamo fragili sempre, dai genitori e dai figli. Quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. 

Forse la nostra unica eredità sono le ferite...

Amanda e Lucia hanno ancora molto da imparare l'una dall'altra. Devono ancora come impegnarsi di farsi carico del proprio mondo.

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