Luigi Guarnieri, autore noto per la sua capacità di intrecciare fiction e realtà storica, con questo libro che prende il titolo " Le navi perdute del capitano Franklin" ci trasporta in uno dei più affascinanti e inquietanti misteri della storia delle esplorazioni. Il romanzo ripercorre la tragica spedizione artica di Sir John Franklin, scomparsa nel 1845 mentre cercava di trovare il Passaggio a Nord-Ovest. Guarnieri ricostruisce gli eventi con un modo di scrivere avvincente, alternando narrazione storica e immaginazione, restituendo al lettore un'avventura epica fatta di gelo, coraggio e disperazione.
Trama
Nel 1845, il capitano John Franklin salpa dall' Inghilterra con due navi , la Erebus e la Terror, con l'obiettivo di trovare il leggendario Passaggio a Nord-Ovest, la rotta che avrebbe collegato l'Atlantico al Pacifico attraverso il ghiaccio dell'Artico. Ma la spedizione si trasforma in una vera e propria tragedia: dopo essere rimaste intrappolate nei ghiacci, le navi scompaiono nel nulla e per oltre un secolo il loro destino rimane un vero e propio enigma.
Attraverso una narrazione che fonde documenti storici, testimonianze e un tocco di fiction, lo scrittore ricostruisce gli ultimi giorni degli uomini di Franklin, esplorando il loro lento sprofondare nella follia, nella fame e nella disperazione più totale. Ma il romanzo non si ferma al passato: ma si spinge oltre fino alle moderne ricerche archeologiche e ai tentativi di riportare alla luce i resti delle due navi, ritrovate soltanto nel 2014 e nel 2016.
Tematiche
L'ossessione per l'ignoto: Il romanzo esplora il fascino e il pericolo delle grandi esplorazioni. Franklin e i suoi uomini incarnano lo spirito dell' Ottocento, l'ossessione dell'uomo occidentale per la conquista di territori inesplorati, spesso a costo della vita.
L'isolamento e la sopravvivenza: Bloccati nei ghiacci per anni, gli uomini della spedizione si trovano ad affrontare condizioni molto estreme come: il freddo, la fame, la solitudine e la paura della morte imminente. Lo scrittore Guarnieri descrive con realismo e tensione psicologica il lento declino fisico e mentale dell’equipaggio.
Il mistero storico: La scomparsa della spedizione Franklin ha generato numerose teorie: dalla fame al cannibalismo, dall’avvelenamento da piombo alle allucinazioni causate dallo scorbuto. Il romanzo raccoglie molte ipotesi e le fonde in un racconto avvincente, tra storia e immaginazione.
L'incontro tra culture: Un aspetto importante e allo stesso tempo interessante del romanzo è il ruolo delle popolazioni Inuit, che per secoli hanno tramandato storie sugli uomini bianchi perduti nei ghiacci. Le loro testimonianze, inizialmente ignorate dagli europei, si rivelano fondamentali per la risoluzione del mistero.
Lo stile
Lo scrittore Luigi Guarnieri adotta uno stile di scrittura coinvolgente, che mescola il rigore della ricerca storica con la forza evocativa del romanzo d'avventura. La narrazione è fluida, capace di alternare momenti di tensione, descrizioni molto suggestive e riflessioni profonde sul senso della scoperta e della morte.
Conclusione
Le navi perdute del capitano Franklin, è un romanzo affascinante e ben documentato, che unisce il fascino della storia al ritmo della narrativa moderna. Perfetto per chi ama i racconti di esplorazione, i misteri irrisolti e le storie di uomini al limite dell'umana sopportazione. Questo libro è consigliato a tutti i lettori: che amano storie di esplorazioni, romanzi basati su eventi reali, oppure per chi cerca un libro avvincente e al tempo stesso ricco di suspense.
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