Recensione : Corpo, Umano di Vittorio Lingiardi

 Con Corpo, Umano, Vittorio Lingiardi - psichiatra, psicoanalista e raffinato saggista - ci consegna un'opera densa, al tempo stesso luminosa e stratificata, in cui il corpo non è solo oggetto anatomico, ma materia poetica, storica, filosofica, politica e psichica. E' un atlante dell'esistenza umana tracciato attraverso le parole, i miti, la scienza, l'arte e la sofferenza. Un testo che scorre tra sapere e sensibilità, in un equilibrio raro tra rigore e tenerezza.

Lo scrittore Lingiardi, compone una vera e propria mappa del corpo umano, dalla testa ai piedi, letteralmente attraversando ogni organo, apparato, zona anatomica, non con spirito puramente descrittivo, ma interrogandone il senso simbolico e culturale. In questa enciclopedia personale e corale, il corpo diventa il teatro dove si recitano i grandi drammi e le grandi gioie dell'essere umani.

Il libro è costruito in forma di alfabeto anatomico: ogni capitolo è dedicato a una parte del corpo ( Cuore, Pelle, Viscere, Occhi, Mano, Cervello e cosi via ), ma ogni sezione è anche una finestra aperta si riflessioni interdisciplinari: dalla medicina alla filosofia, dalla letteratura alla politica, dalla psicoanalisi alla storia dell'arte. Lungi dal voler stilare una "classica" guida medica, Lingiardi costruisce un mosaico che racconta come la corporeità non sia soltanto funzione biologica, ma luogo dell'identità, dello sguardo, del dolore, del desiderio, della memoria. Il corpo è presenza viva e insieme traccia del tempo, territorio fragile e potentissimo, superficie di contatto con l'altro e specchio interiore.

Corpo come biografia: Il corpo, secondo lo scrittore, non è un semplice contenitore dell'anima o una macchina perfetta, è un diario vivente. Ogni cicatrice, ogni postura, ogni movimento racconta chi siamo stati, cosa abbiamo vissuto. In questo senso, Corpo, Umano è anche un libro sull'identità, su come ci abitiamo e su cosa raccontiamo attraverso il nostro essere fisico. 

Fragilità e meraviglia: Il libro insiste con dolcezza e lucidità sulla vulnerabilità del corpo: le sue malattie, i traumi, l'invecchiamento. Ma non c'è nessuna celebrazione della decadenza: anzi, Lingiardi ci invita a un'attenzione amorevole verso questa materia viva che siamo. Il corpo è luogo di meraviglia, perchè è anche piacere, estasi, scoperta, cura.

Corpo e psiche: Da psicanalista, lo scrittore non può che interrogare il corpo come scena del desiderio, dell'inconscio, del rimosso. I sintomi, il linguaggio del corpo, il ruolo della pelle come confine tra l'Io e il mondo, sono tutti territori esplorati con intelligenza e sensibilità. Il corpo parla, anche quando non lo ascoltiamo.

Politiche del corpo: Alcuni dei capitoli più intensi sono quelli in cui il corpo diventa anche oggetto politico: il corpo queer, il corpo femminile, il corpo migrante, il corpo disabile. Lingiardi denuncia le discriminazioni, ma senza retorica: il suo sguardo è sempre umano, partecipe, etico. Scrive della corporeità come diritto ad essere e ad esprimersi.

Letteratura e arte: Ogni parte del corpo è anche un pretesto per evocare testi poetici, romanzi, quadri, film. C'è Ovidio e c'è Shakespeare, c'è Rike e c'è Susan Sontang, c'è Bacon e c'è Freud. La cultura è un filo continuo che tesse il racconto, non come ornamento, ma come parte viva del discorso.

Lo scrittore Vittorio Lingiardi scrive con una prosa limpida, densa, raffinata ma mai oscura. La sua voce è colta ma empatica, personale senza essere invadente. Riesce a parlare di temi complessi con leggerezza, senza superficialità. C'è rigore scientifico, ma anche confessione poetica, c'è analisi clinica, ma anche memoria personale. Questo equilibrio rende la lettura intensa e profondamente umana.

Il libro si presta sia a una lettura continua, dall'inizio alla fine, sia a una consultazione "a salti", come un dizionario emotivo del corpo. Ogni capitolo è un piccolo saggio, spesso capace di aprire riflessioni che restano nella mente e nel cuore.

Corpo, Umano è un libro che ci insegna a guardarci e a guardare gli altri con occhi diversi. In un'epoca in cui il corpo è sempre più performativo, mercificato, mostrato o nascosto, Lingiardi ci restituisce un'idea complessa e profonda della corporeità: non solo come involucro, ma come espressione intima e irripetibile dell'essere.

E' un libro che accoglie, che ascolta, che accompagna. Non dà risposte definitive, ma stimola domande vere. E', infine, un atto d'amore verso la condizione umana nella sua interezza. 

Questo libro è consigliato a tutti quei lettori che amano i saggi e che uniscono il rigore intellettuale ed empatico, a chi è interessato alla psicoanalisi, alla medicina umanistica e alla filosofia del corpo. Consigliato anche per chi cerca un testo profondo, capace di nutrire mente e spirito ma soprattutto per chi vuole leggere qualcosa che parli della fragilità facendolo con rispetto e intelligenza. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione : Fumana di Paolo Malaguti

Recensione : L' attesa di Matsumoto Seicho

Recensione : Malbianco di Mario Desiati